Nel gelo della rotta balcanica anche gli Europarlamentari inseguiti nei boschi

Erano arrivati sul confine tra Bosnia e Croazia per osservare le operazioni anti-immigrazione della polizia croata. Ma per la prima volta nella storia dell’Unione Europea quattro europarlamentari sono stati respinti senza troppi complimenti dalla polizia per impedire che potessero raggiungere il posto di controllo, dove abitualmente migranti e richiedenti asilo vengono ricacciati indietro.

Tra i quattro europarlamentari anche Pietro Bartolo – il medico di Lampedusa, tra i primi sin dal 1992, ad occuparsi anche delle prime visite a tutti i migranti  sbarcati  a Lampedusa e di coloro che soggiornano nel centro di accoglienza, sostenitore dell’accoglienza di immigrati e richiedenti asilo e della necessità di corridoi umanitari contro la tratta degli esseri umani -attuale vicepresidente della Commissione diritti civili dell’Unione Europea.

(Fonte: Avvenire 30/01/2021)

Foto:Antonello Scavo

Dopo un lungo e inutile negoziato, passato attraverso l’ambasciatore della Croazia in Italia, Pietro Bartolo, seguito da Alessandra Moretti, Pier Francesco Majorino e dal capodelegazione Brando Benifei, insieme a tre reporter, ha superato il nastro di cellophane con le insegne della Polizia, avviandosi verso la sbarra che separa i due paesi, distante meno di 300 metri. A quel punto il comandante ha ordinato agli agenti di inseguire il gruppo di osservatori e impedire che potessero vedere il check point nel bosco. Ne è nato un inseguimento lungo la strada sterrata tra i campi. Mentre diversi agenti hanno afferrato i giornalisti, una dozzina di altri ha ostruito il passaggio disponendosi a barriera tra le proteste dei parlamentari.

DIRITTI UMANI CALPESTATI:
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Il reportage di Avvenire.it ci porta tra i migranti respinti alle porte dell’Europa e reclusi in Bosnia in campi come stalag:  i campi per i nemici catturati in guerra.