Giornata Mondiale contro la desertificazione
Tuteliamo il suolo per salvare la vita sul Pianeta
Il Pianeta perde ogni anno qualcosa come 24 miliardi di tonnellate di terreno fertile. Di conseguenza proteggere e ripristinare i suoli può ridurre la migrazione forzata, migliorare la sicurezza alimentare, stimolare la crescita economica e aiutarci ad affrontare l’emergenza climatica globale.
Senza suolo non si mangia e senza tutela di esso si rischia, nel migliore dei casi, di essere travolti da frane e alluvioni. La salute del suolo è fondamentale nel contrasto ai cambiamenti climatici e rappresenta una indispensabile riserva della biodiversità.
Il tema della giornata di quest’anno richiama
ad una forma di resilienza planetaria:
“Restauro. Territorio. Recupero.
Ricostruiamo meglio con un terreno sano”.
PERSONE E ISTITUZIONI IN RETE SONO CHIAMATE A… LIMITARSI:
- ridurre la domanda eccessiva dei terreni naturali;
- evitare gli sprechi alimentari;
- ridurre la richiesta di acqua per le produzioni alimentari ed industriali;
- ridurre l’impronta idrica negli allevamenti;
- equilibrare la domanda di prodotti di origine animale;
- evitare che aree forestali, che proteggono la biodiversità e combattono il degrado del suolo e la desertificazione, vengano perse a causa della conversione dei terreni per gli usi agricoli, per il pascolo e la produzione di mangimi.
SU COSA APPOGGIARE QUESTE MODALITA’ DI RISPETTO DELLA TERRA?
La Convezione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione rappresenta l’unico strumento internazionale giuridicamente vincolante. Regola e guida le azioni necessarie per contrastare il fenomeno di degrado del territorio e della desertificazione in quanto mette in relazione la protezione ambientale e lo sviluppo socio-economico con la gestione sostenibile del territorio e del suolo.
Assieme alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) ed alla Convenzione sulla diversità biologica (CBD) fa parte delle tre convenzioni dell’ONU sull’ambiente definite anche le “Convenzioni di Rio”.