Giornata internazionale del Mediterraneo
Da mare nostrum a mare mostrum
Il Mediterraneo è in crisi di salute ed etica per i troppi morti dimenticati: il Mare Nostrum, come lo chiamavano i Romani, è – o era? – il forziere della biodiversità marina del pianeta: pur avendo una superficie pari a circa l’1% di tutti gli oceani, ospita oltre 12 mila specie marine e racchiude tra il 4 ed 12% della biodiversità marina mondiale.
Purtroppo il Mediterraneo è attualmente il mare più sovrasfruttato del mondo, con oltre il 90% di stock pescati oltre quello che è considerato il livello sostenibile per la vita dell’ecosistema.
Una delle colpe principali che viene attribuita all’Italia è quella di non rispettare in modo analitico gli obblighi previsti dalla Convenzione di Barcellona, istituita nel 1976, e che consistono nell’attuazione di azioni precauzionali per prevenire, combattere ed eliminare l’inquinamento dell’area del Mar Mediterraneo e per proteggere e valorizzare l’ambiente marino dell’area.
Sono 134 le specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica
L’ALLARME DEL WWF
PER IL MIX DI PLASTICA E SURRISCALDAMENTO CLIMATICO
Questa plastica raggiunge anche noi: ingeriamo in media cinque grammi di plastica a settimana, l’equivalente di una carta di credito, e non si conoscono ancora i risvolti per la nostra salute.