Giornata internazionale della carità
“Nulla è più dolce della carità”
(Madre Teresa di Calcutta)
Celebriamo il nono “International Day of Charity”, istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2012: un omaggio dell’Onu alla vita di Madre Teresa, che riassume in sé la bellezza della carità e della povertà, per “contribuire alla promozione del dialogo tra persone di diverse culture e religioni, come pure la solidarietà e la comprensione reciproca” (fonte risoluzione A/RES/67/105) e incoraggiare gesti di carità e beneficenza, attraverso l’educazione e attività di promozione e sensibilizzazione.
Canonizzata il 4 settembre del 2016 – a quattro anni dall’ iniziativa dell’ONU – quando Papa Francesco ci aveva così invitati: “Portate la pace con voi per darla agli altri con la vostra vita, con il sorriso, con le opere di carità. Santa Madre Teresa, prega per noi!”.
La Carità è nel cuore di ogni credo religioso
Nel cristianesimo: la carità, unita alle altre virtù teologali, è lo strumento per il raggiungimento della felicità. Attraverso la carità l’uomo realizza il comandamento dell’amore lasciato da Gesù Cristo.
«Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi» (Marco 12,28-31).
Essa rappresenta l’amore nei confronti di Dio e degli altri: realizza la più alta perfezione dello spirito umano, in quanto al contempo rispecchia e glorifica la natura di Dio. Nelle sue forme più estreme la carità può raggiungere il sacrificio di sé. Papa Benedetto XVI ha scritto un’enciclica dedicata alla carità, dal titolo Deus caritas est.
Nell’ebraismo: uno dei comandamenti principali dell’Ebraismo è “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Levitico 19:18), a volte chiamato il Grande Comandamento. Nell’Ebraismo, la carità è considerata una forma di giustizia.
Nell’islam: il Corano e i racconti della vita di Maometto sottolineano che la carità è un obbligo per ogni musulmano. Uno dei pilastri dell’islam è pertanto l’elemosina obbligatoria, chiamata zakat; accanto ad essa, esiste una forma volontaria di carità che è chiamata sadaqa.
Nel buddhismo: la compassione (detta karuna) è considerata una virtù fondamentale. Essa non si identifica semplicemente con l’empatia, cioè la partecipazione alla sofferenza altrui, ma deve portare ad assumere un ruolo attivo, effettuando azioni per alleviare tale sofferenza. La compassione nasce dalla benevolenza verso gli altri (detta maitri) e si realizza mediante la generosità (detta dāna) che però non deve limitarsi solo all’aspetto materiale (come l’elemosina ai bisognosi).