Ancora muri contro i migranti:
vogliono costruirli 12 paesi europei
Un gruppo di Paesi dell’Ue ha chiesto a Bruxelles di rafforzare misure drastiche contro l’immigrazione. Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Rep.Slovacca hanno indirizzato alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue una richiesta indecente: «Chiediamo nuovi strumenti per proteggere le frontiere esterne dell’Ue di fronte ai flussi migratori, anche col finanziamento europeo di recinzioni e muri».
Foto: Redattore Sociale
QUAL’E’ STATA LA RISPOSTA DI BRUXELLES?
FATE, MA NON CON FONDI EUROPEI
Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari interni (Foto: Twitter)
La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson ha affrontato così la questione: «Bisogna rafforzare la protezione dei nostri confini esterni, alcuni Stati membri hanno costruito recinzioni e strutture di protezione, ne hanno il diritto e lo posso capire. Ora però, se occorre utilizzare i fondi Ue per fare questo, devo dire no». (Fonte: Repubblica 8 ottobre 2021)
SEBBENE L’ATTENZIONE SIA STATA FINORA CATTURATA DALLA PANDEMIA,
LA QUESTIONE MIGRATORIA RESTA UNO DEI FATTORI DI DIS-UNIONE...
“DILAGA UN’OSTENTATA VOGLIA DI MURI
(nell’Europa nata per abbatterli)”
L’APPROFONDIMENTO: UNA PANORAMICA DEGLI ATTUALI MURI ESPRESSIONE DELLA DERIVA UMANITARIA EUROPEA
Tra i muri contro l’immigrazione clandestina, il più noto è quello che separa gli Stati Uniti dal Messico. Ma quando si è scatenata la crisi migratoria in Europa è stata l’area Schengen, il più imponente muro virtuale al mondo, che ha voluto erigere barriere all’interno del suo territorio; e sono stati creati 1.000 chilometri di muri. Nella piccola enclave di Ceuta e Melilla, in Marocco, come in Ungheria, ci sono muri di filo spinato.
Foto: Il Sole 24 ore
Il muro costruito nel 2015 da Viktor Orbàn al confine tra Ungheria e Serbia si estende per 175 chilometri e ha un filo spinato alto quattro metri: progettato per “preservare le radici cristiane”, ha ispirato Slovenia, Austria, e Macedonia, che hanno fatto lo stesso ai loro confini. Anche la Bulgaria ha innalzato quasi 176 chilometri di recinzione di filo spinato lungo il confine con la Turchia: la famigerata rotta balcanica.
Foto: Avvenire.it
Poi si sono mossi più a nord. Prima l’Estonia con i suoi 110 chilometri di barriera hi-tech lungo il confine con la Federazione russa, poi i 90 chilometri di filo spinato in costruzione alle frontiere lettoni e il “Muro europeo” voluto dall’Ucraina, infine la Lituania, con una barriera alta 2 metri che corre lungo 50 dei 130 chilometri di frontiera con l’enclave russa di Kaliningrad.
Foto: CEI news
Anche la Grecia ha completato la costruzione di una barriera di 40 km alla frontiera con la Turchia, con un nuovo sistema di sorveglianza: le forze di sicurezza greche sono state messe in allerta per impedire il ripetersi della crisi migratoria del 2015 quando quasi un milione di persone, principalmente dal Medio Oriente, varcarono il confine con la Turchia. Tanto che nel marzo 2020, agenti greci hanno anche sparato ai migranti che attraversavano il confine con la Turchia: un atto scioccante su un confine normalmente pacificato, dove non è consuetudine sparare.
Foto: La Stampa
E non basta. Perché la Turchia ha quasi terminato la costruzione di un muro lungo il confine con l’Iran: un muro che, come quello lungo il confine siriano e iracheno, è stato costruito principalmente per prevenire l’arrivo di migranti clandestini e la cui costruzione – più moduli, per una struttura lunga 295 chilometri, dotata di sensori a infrarossi – ha avuto un’accelerazione nelle ultime settimane sul versante iraniano, unica parte non completata, dopo il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan.
Foto: Cantiere.org
FACCIAMO MURO CONTRO LA DISUMANITA’
IL CONTRARIO DELL’AMORE È L’INDIFFERENZA!