La violenza gratuita sui bambini in America è figlia della cultura dell’indifferenza
La strage nella scuola elementare in Texas è la seconda sparatoria più sanguinosa nella storia Usa (Fonte: www.infodata.ilsole24ore.com).
Perché le sparatorie contro persone inermi, specie bambini, uccisi spesso da giovanissimi, poco più di adolescenti, continuano ad accadere negli Stati Uniti? Perché, malgrado gli orrori ripetuti, l’industria delle armi è la più fiorente e possederne -sin dai 18 anni- è ritenuto un «sacro» diritto sancito addirittura dalla Costituzione?
Come per molti altri emendamenti, anche questo diritto affonda le sue radici negli anni delle grandi colonizzazioni europee (specie britannica e spagnola). Allora, tra il 1600 e il 1800, epoca delle migrazioni transatlantiche, le armi costituivano lo strumento principe tra le mani dei neo-arrivati dall’Europa. Servivano a istituire e mantenere l’autorità ad espropriare le popolazioni delle terre su cui erano vissute da tempi immemorabili, nel rispetto di quello che oggi chiamiamo eco-sistema; a perpetrare massacri progressivi, sulla base della legge del più forte radicata, appunto, nel possesso delle armi.
Immagine: www,it.frwiki.wiki/wiki/Guerres_indiennes
L’amore per le armi ha dato vita alla nazione americana: questo il paradosso drammatico di quella società …le sparatorie di oggi sembrano un boomerang di quel genocidio armato che troviamo all’origine degli Stati Uniti! I “resti” delle antiche popolazioni indiane vivono in riserve, private di futuro.
MA CHE FUTURO HA UNA NAZIONE CHE NON TUTELA I BAMBINI?
Oggi gli Stati Uniti, più della vecchia Europa incarnano la realizzazione quasi integrale del progetto della modernità: società giovane, artificiale, col mito della tecnica e del profitto, che invano tenta di compensare con la forza del diritto.
URGE UN RIPENSAMENTO DEL MODELLO DI VITA DOMINATO DALL'ECONOMIA PER ESSERE ALL'ALTEZZA DELLA DICHIARAZIONE DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI CHE DOBBIAMO IN GRAN PARTE ALL’IMPEGNO DELLA COPPIA PRESIDENZIALE DELL’EPOCA E, IN PARTICOLARE, A ELEONOR ROOSVELT.
“Per la prima volta nella storia dei diritti umani, all’uomo dovrà essere d‘ora in poi garantito “il diritto di avere dei diritti”, semplicemente in base alla sua appartenenza al genere umano, indipendentemente dall’essere cittadino di uno Stato. Purtroppo però la storia, anche contemporanea, ci conferma quotidianamente che il riconoscimento di un diritto non è garanzia della sua effettività, né della sua permanenza nel tempo. La lotta per i diritti umani, quella sì è per sempre!”