Sosteniamo i progetti di aiuto promossi dalle sorelle dello Sri Lanka travolto dalla crisi
Il Paese è nel caos, il presidente in fuga, la sua residenza nella capitale Colombo presa d’assalto da migliaia di manifestanti esausti da mesi di sofferenze: mancano benzina, medicine, corrente, ma soprattutto il cibo. Secondo l’Onu, circa l’80% della popolazione è costretta ormai a saltare i pasti. Il Paese ha esaurito la valuta estera e non può permettersi di acquistare beni di prima necessità.
Foto: www.vaticannews.va.
La crisi economica dello Sri Lanka arriva da lontano: gli attentati di Pasqua del 2019, lo scoppio della pandemia l’anno successivo e ora il conflitto che ha fatto schizzare i prezzi dell’energia e dei cereali.
In questa drammatica situazione, tutta la Congregazione si stringe con gratitudine e ammirazione attorno alle sorelle dello Sri Lanka che hanno “assistito coraggiosamente e pacificamente alla violazione dei diritti del vostro popolo, specialmente dei più emarginati, sperando e pregando per il ripristino dei loro diritti. Sappiate che vi siamo molto vicini nella preghiera e nella solidarietà. Vi teniamo tutti nell’amore e nella sicurezza di Dio– le vostre famiglie, i vostri partner di missione e le loro famiglie, i partecipanti al programma e le loro famiglie, e tutti i cittadini dello Sri Lanka” (Fonte: Bollettino della Congregazione).
Rispondiamo con generosità all’appello di Suor Maryanne Perera, Responsabile della Provincia Sri Lanka/Pakistan, che assieme alle sorelle ha “iniziato ad aiutare, su piccola scala, coloro che si trovano nelle aree più colpite a soddisfare le loro esigenze quotidiane” e vuole realizzare le seguenti azioni:
- Fornire razioni secche, cioè riso e lenticchie, alle famiglie povere e bisognose per i prossimi sei mesi.
- Fornire infrastrutture educative e materiale scolastico ai bambini che non vanno a scuola a causa della crisi del carburante.
- Aiutare chi ha perso il lavoro ad avviare progetti di lavoro autonomo. Fornire semi, piantine e strutture idriche a coloro che hanno terra da coltivare.
Tutti coloro che vogliono sostenere queste iniziative in Sri Lanka possono inviare un contributo a: