Ancora stragi e dolore nel Mediterraneo
cresce l’Europa dei muri, dei respingimenti
Erano partite dalla Turchia, in oltre 200 su un barchino di 20 metri quadrati, le persone-migranti che, per la loro provenienza – Afghanistan, Pakistan, Siria, Iran e Iraq – avrebbero avuto diritto allo status di rifugiati sono andati a sbattere sugli scogli della costa calabrese, vittime della terza guerra mondiale “a pezzettini” di cui parla Papa Francesco, in corso tra i nostri Paesi che vogliono rimanere nella loro confort zone e Paesi che sono afflitti da guerre, disastri ambientali, conflitti, discriminazioni e negazione dei diritti umani.
Guernica, Picasso, 1937
Non per caso ci è tornata alla mente la famosa opera di Picasso ispirata al bombardamento di Guernica del 26 aprile 1937 che, durante la guerra civile spagnola, rase al suolo quella cittadina basca, con il concorso di aerei tedeschi e italiani in appoggio alle truppe nazionaliste del generale Francisco Franco contro il governo legittimo repubblicano di Spagna.
Foto: www.republica.com
Eppure si potevano salvare. Si poteva evitare questa ennesima strage di stranieri migranti. “Questa non è una tragedia, è la conseguenza di scelte precise da parte del governo italiano e dell’Europa. Se ci fossero i mezzi a soccorrere nessuno morirebbe in mare”. Così dichiara Veronica Alfonsi, presidente di Open Arms Italia. Lo stesso concetto è ribadito da Emergency: “Il dramma di Crotone è il frutto di precise scelte politiche che impediscono vie di accesso legali e sicure all’Europa.” Da parte sua la, incentivare decreti, facilitare i flussi insieme a nuove vie di ingresso regolari e “chiedere all’Europa di uscire dal suo torpore, incrementando la cooperazione e attivando subito un ‘piano speciale’ di aiuti e di sviluppo per i paesi di provenienza dei migranti” (Fonte repubblica.it).
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Incerfa, Alerfa, Mrsc, Imrcc, Ncc. In questi acronimi burocratici si nasconde il groviglio di competenze e regolamenti che ha trascinato al fondo del mediterraneo più di 70 esseri umani tra cui molte donne e bambini. È questa la rete creata dall’Italia e dall’Europa per vigilare sul mare e difendersi dagli stranieri.
Per il Cardinale Zuppi “questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero”. (Fonte: www.avvenire.it).
Foto: www.avvenire.it/
SECONDO IL GOVERNO ITALIANO,
LA STRAGE DEI MIGRANTI IN CALABRIA È COLPA LORO!
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«Da “disperato” non partirei “perché sono stato educato anche alla responsabilità di non chiedermi sempre io cosa devo aspettarmi dal luogo e dal Paese in cui vivo, ma anche quello che posso dare io al Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso”. È un passaggio del discorso fatto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, all’indomani della strage nel mare di Crotone. “Comunque rispetto a tragedie come questa – continua– non credo che si possa sostenere che al primo posto venga il diritto e il dovere di partire, e di partire in questo modo”».
(Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it).