Giornata mondiale del mediterraneo
Un mare di Storia su cui oggi stiamo scrivendo
un vergognoso rifiuto della diversità: disumanità e incuria della biodiversità
Il mare è vita. Il Mar Mediterraneo ha fatto sì che la Penisola Italiana svolgesse un ruolo di primo piano nella storia, per migliaia di anni. Ha arricchito la nostra cultura e il nostro lessico di centinaia e centinaia di parole straniere. E’ per dare continuità a questo ruolo di collegamento tra culture diverse che l’Unione Europea e dodici paesi del Sud del Mediterraneo sottoscrissero, a Barcellona, il 28 novembre del 1995, una Dichiarazione di partenariato globale allo scopo di rendere il Mediterraneo uno spazio comune di pace, stabilità e prosperità, attraverso il rafforzamento del dialogo politico e sulla sicurezza, la cooperazione economica e finanziaria, sociale e culturale. (https://eur-lex.europa.eu/IT)
Foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Barcellona
PERCHE’ NOI ALLORA FESTEGGIAMO OGGI?
In effetti, più che a quella istituita dalla Conferenza euromediterranea di Barcellona del 28 novembre 1995, stiamo dando risalto alla Giornata promossa, a partire dal 2014, da Earth Day Italia, ANCIS-LINK, ASC-CONI con il fondamentale contributo della Marina Militare Italiana, soprattutto per far crescere la consapevolezza sullo stato di salute del Mare Nostrum e sui pericoli che lo minacciano. Ci muove la speranza che le iniziative messe in campo da partenariati della/con la società civile siano più efficaci di quelle della cooperazione tra Stati membri: basti pensare al fatto che già nel 1976, proprio a Barcellona UE e 21 Stati che si affacciano sul Mediterraneo diedero alla luce una precisa Convenzione e dei protocolli allo scopo principale di proteggere l’ambiente marino e il litorale del Mar Mediterraneo.
Il Mediterraneo– questo mare “in mezzo alle terre” – è uno scrigno della biodiversità marina del nostro pianeta perché, pur avendo solo una superficie di circa l’1% di tutti gli oceani, ospita oltre 12mila specie marine, tra il 4 ed 12% della biodiversità marina mondiale e proprio per questo motivo può essere considerato come un hotspot del cambiamento climatico, ossia è una delle zone del Mondo che subirà maggiormente l’aumento delle temperature proprio in quanto una delle più vulnerabili.
Foto: www.iconaclima.it
La festeggiamo oggi anche perché molti europei collegano il Mediterraneo e il vicinato meridionale soltanto a conflitti, migrazioni e alla trasformazione da mare nostrum a mare mostrum per la disumanità con cui sono trattati i migranti che lo attraversano e l’incuria della biodiversità, impoverita anche dalle temperature anomale delle sue acque.