OUSMANE AVEVA 22 ANNI. ARRIVAVA DALLA GUINEA. SI È DATO LA MORTE IN UN NOSTRO CENTRO DI “ACCOGLIENZA PER MIGRANTI IRREGOLARI”

OUSMANE AVEVA 22 ANNI. ARRIVAVA DALLA GUINEA. SI È DATO LA MORTE IN UN NOSTRO CENTRO DI “ACCOGLIENZA PER MIGRANTI IRREGOLARI”

RIPORTIAMO LA SUA SALMA ALLA MADRE

Era stato per otto mesi recluso a Trapani, Ousmane, anche se non aveva commesso nessun reato. Aveva 22 anni, da dieci giorni era recluso in “DETENZIONE AMMINISTRATIVA a Roma nel Centro di Permanenza per i Rimpatri di Ponte Galeria. Prima di impiccarsi, ha scritto sulle pareti della sua cella:

“Se un giorno dovessi morire, vorrei che il mio corpo fosse portato in Africa,
mia madre ne sarebbe lieta.
 I militari italiani non capiscono nulla a parte il denaro.
L’Africa mi manca molto e anche mia madre, non deve piangere per me.
Pace alla mia anima, che io possa riposare in pace”.

Ousmane ha subito le conseguenze tragiche che il decreto Cutro riserva agli “immigrati irregolari” in base al quale non c’è possibilità di rimandarli a casa né di farli uscire: possono solo restare in prigione, in condizioni disumane. Per lui e per i ragazzi come lui da noi non c’è scampo: l’Italia non ha accordi con la Guinea dunque non poteva essere rimpatriato, eppure il Centro si chiama centro per il rimpatrio — che controsenso! Sarebbe rimasto lì 18 mesi, poi il vuoto. Non ce la faccio più ha scritto ancora sul muro della sua cella.

Immagine: www.parmatoday.it

L’INDIFFERENZA CI RIGUARDA
UCCIDE LA NOSTRA UMANITA’

ACCOMPAGNIAMO LA SALMA DI OUSMANE DALLA MADRE IN GUINEA

#facciamoladifferenzaconousmane

NELLE POSIZIONI DELLA CONGREGAZIONE BUON PASTORE
C’E’ UNA CHIAMATA RADICALE
ALLA GIUSTIZIA - ALLA RICONCILIAZIONE - ALLA RESPONSABILITA’