Alla nostra suor Nelly Correa “madre delle detenute” il Premio sulla Fratellanza Umana 2024 Barriera contro odio, violenze e ingiustizie
“Suor Nelly León: libera di vivere e servire in carcere” così Vaticannews ha titolato la presenza della nostra sorella cilena tra i vincitori del Premio Zayed: l’annuale riconoscimento, che premia i contributi di persone e organizzazioni al progresso dell’umanità e alla convivenza pacifica nell’anniversario della firma del Documento sulla Fratellanza umana del 2019.
Premiati, assieme a suor Nelly, il cardiochirurgo egiziano di fama mondiale, Sir Magdi Yacoub, “un esempio nell’investire ciò che Allah gli ha dato, in termini di conoscenze e competenze, per salvare i bambini da certi pericoli e offrire loro opportunità per una nuova vita sana” e le due principali organizzazioni islamiche indonesiane Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah per “gli sforzi nei campi del lavoro umanitario, della costruzione della pace a livello locale, regionale e globale, e dello sviluppo della società indonesiana.”
Foto: I vincitori da Papa Francesco in udienza privata
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Della nostra Suor Nelly sono stati lodati in particolare gli sforzi “nell’ambito del sostegno e dell’abbraccio alle donne cilene, in particolare a quelle che si trovano in prigione, e nel fornire loro assistenza per ripristinare la fiducia, preservare i loro diritti e la loro dignità, soddisfare le loro esigenze e quelle delle loro famiglie, e fornire alloggi in co-housing alle persone impoverite al momento del loro rilascio.”
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Nata in una zona rurale del Cile, emigra a Santiago per diventare insegnante e lì sente la chiamata di Dio a servirlo nell’aiuto alle donne in difficoltà. Come suora del Buon Pastore, trascorre gli ultimi 25 anni della sua vita accompagnando le detenute dentro e fuori dal carcere e per loro crea la Fondazione “Mujer, Levántate”.
“È stato il viaggio di una vita che ha portato Suor Nelly a fondare la Fondazione Mujer Levántate (Donna, alzati) in Cile, che fornisce sostegno e formazione alle donne durante la detenzione e le aiuta a reintegrarsi nella società una volta rilasciate. Avendo trascorso 25 anni a lavorare con queste donne, è affettuosamente conosciuta come “Madre Nelly” ed è per il suo lavoro che le viene conferito questo premio. La fondazione ha ottenuto risultati eccellenti: quasi il 94% delle partecipanti al programma non è stato condannato due anni dopo il rilascio dal carcere.” (Fonte: Bollettino della Congregazione febbraio 2024).
PAPA FRANCESCO VOLLE CONOSCERLA PERSONALMENTE IN OCCASIONE DEL SUO VIAGGIO IN CILE DEL 2018
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Quando il Papa visita il carcere di Santiago del Cile nel gennaio 2018, dando così nuovo impulso agli sforzi di Sr Nelly della Fondazione “Mujer, Levántate”, sono già innumerevoli i premi e i riconoscimenti pubblici e privati. La promozione di una giustizia riparativa volta ad una vera e propria trasformazione nella gestione delle persone all’interno delle carceri, rendono il periodo di detenzione un’opportunità per curare le ferite e porre le basi per una vita dignitosa.