Giornata mondiale del rifugiato

Giornata mondiale del rifugiato

Soffermiamoci su questa umanità in cammino: respinta dalla ferocia della politica e dalla nostra indifferenza nella fortezza Europa

I rifugiati, vengono ridotti sempre più a flussi migratori, statistiche, numeri, senza nome e senza volto, al fine di allontanarli dalla sensibilità e dall’incontro con i cittadini europei. Basti pensare all’oblio in cui releghiamo le vittime delle migrazioni: morti di indifferenza che non fanno più notizia, assuefatti come siamo alle tragedie in mare, alla logica dei numeri e dell’emergenza(fonte : www.agensir.it).

Secondo quanto riportato nell’ultimo Rapporto Global Trends del 2024 dell’UNHCR (https://www.unhcr.org/global-trends-report-2023), il numero complessivo di persone costrette alla fuga – che tocca i 120 milioni a maggio 2024 – è in crescita per il dodicesimo anno consecutivo.

Foto: www.link2007.org

Quest’anno la Giornata Mondiale del Rifugiato – istituita il 4 dicembre 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del cinquantennale della Convenzione di Ginevra che, nel 1951, ha definito lo status di rifugiato – è stata preceduta dall’ennesimo naufragio di migranti che tentavano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere le nostre coste e poi dirigersi anche in altri Paesi europei. L’Avvenire di martedì 18 giugno così ha titolato l’ennesimo orrore:

“Dieci cadaveri e 66 dispersi,
senza soccorsi
un mare di morti.

Ci sono anche intere famiglie, tra le decine di migranti di cui si sono perse le tracce dopo due naufragi al largo delle coste della Calabria e di Lampedusa. L’ennesima strage del mare aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime. Secondo OIM e UNHCR, dall’inizio dell’anno sono morte annegate oltre 800 persone, con la spaventosa media di 5 persone al giorno.”

Foto: www.it.euronews.com

COME SE NON BASTASSE IN ITALIA
SIAMO DI FRONTE AL
DECLINO DELL’ACCOGLIENZA DIFFUSA

Negli anni, infatti, le gare d’appalto per la gestione delle strutture non hanno favorito la modalità di accoglienza in piccoli centri distribuiti, pur riconosciuti come la soluzione preferibile: i prezzi offerti sono inferiori a quelli previsti per i centri più grandi, a fronte di servizi più costosi da offrire. Ciò ha determinato un progressivo spostamento a favore delle grandi strutture.

Il sistema quindi, nel suo complesso, disincentiva l’accoglienza diffusa. Una dinamica da cui derivano ricadute negative in termini di servizi alla persona accolta, inclusa l’inclusione nelle comunità locali.

Gli interventi del governo italiano in materia migratoria si limitano all’approccio emergenziale, a scapito della qualità della vita dei migranti e della possibile integrazione a lungo temine nel territorio. (Fonte: www.openpolis.it)

Edvard Munch, “L’urlo” 1893

#facciamoladifferenzacoimigranti


Assumiamo il loro dolore
e raccogliamoci in preghiera
per dialogare con l’impotenza
di fronte al nostro “devastante nulla”

NON ABBIAMO ALTRA VIA
Padre Davide Maria Turoldo

Non abbiamo, uomini, altra
via a salvarci che prendere
coscienza di ciò che siamo,

e confessarlo l’uno all’altro
e gridarlo ai quattro venti
davanti all’universo,

con decisione, e umiltà
confidando nella pietà
di tutte le creature,

e insieme credere che questo
nostro disastroso nulla
impegna lo stesso Iddio

a intervenire…

Padre Davide Maria Turoldo (Coderno, 22 Novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992)