Spiritualità Beata Maria Del Divin Cuore

LA TESTIMONIANZA

Beata Maria Droste

La testimonianza cristiana della Beata Maria Droste, nata l’8 settembre 1863 a Munster (Germania) e morta l’8 giugno 1899 ad Oporto (Portogallo), è caratterizzata dall’esercizio eroico delle virtù’ cristiane teologali e cardinali esercitate lungo il corso della sua breve ma intensa vita.

I suoi primi venticinque anni, trascorsi in seno alla famiglia di nobile casato, ad eccezione di due anni nel collegio di Riedenburg, testimoniano la corrispondenza di Maria alla grazia di essere nata da genitori consapevoli della loro missione di cristiani e cattolici: certo, lo sguardo della provvidenza favorì un ambiente familiare particolarmente sensibile alla spiritualità e all’esercizio della carità verso i più poveri.

Maria da parte sua s’impegna ad alimentare la sua vita di unione e conformità a Cristo attraverso la lettura, la meditazione quotidiana del Vangelo e l’esercizio della carità. Lo studio del Vangelo costituisce la preparazione remota all’episodio centrale che determina la svolta eroica nella vita della Contessina Maria Droste. Accade che in una delle consuete visite della contessa e di Maria agli ammalati dell’ospedale di Darfeld, fondato dal padre per i poveri, s’imbattono in una ragazza isolata, abbandonata ed evitata da tutti perché ritenuta una poco di buono. La madre, che ha idee aristocratiche in materia di relazioni sociali, in apprensione per Maria, vuole allontanarla, ma lei pensando che se Gesù fosse stato presente avrebbe riservato la sua tenerezza proprio a quella ammalata, vince la propria repulsione e l’eventuale reazione della madre e stringe la mano all’infelice ragazza. Maria si è ricordata della pagina evangelica di Gesù e l’adultera: quel giorno nasce in lei la vocazione al Buon Pastore.

Non molto tempo dopo quel gesto, il 21 novembre 1888 sceglie di entrare a far parte delle Suore del Buon Pastore a Munster, dove riceve il nome di suor Maria del Divin Cuore di Gesù.

Sei anni dopo nel 1894 viene inviata come giovane superiora al convento del Buon Pastore a Oporto (Portogallo). La Casa ospita oltre 100 ragazze, la maggior parte di loro provenienti da famiglie povere raccolte per la strada, con dei precedenti di furto o prostituzione. Suor Maria sa come usare la sua provenienza da una rispettata famiglia nobile della Westfalia. Le ragazze hanno una profonda fiducia in lei e si sentono accettate e comprese, anche nelle difficili condizioni di malattia: molte arrivano con la tubercolosi, con malattie trasmesse sessualmente o semplicemente denutrite. In quest’opera di redenzione sociale spende tutte le sue energie organizzative chiedendo anche aiuto alle signore dell’alta aristocrazia portoghese. La vita di Maria è caratterizzata da un apostolato eccezionalmente attivo e solido, radicato in una dimensione contemplativa e mistica. Ha dovuto scavare nel profondo del suo cuore alla ricerca di un pozzo nel deserto, in modo da non prosciugarsi nella molteplicità dei lavori quotidiani. Integrare la contemplazione e l’azione è un compito quotidiano anche per ognuno di noi e una sfida permanente nella nostra vita. La Beata Maria Droste era consapevole di queste difficoltà e anche lei a volte ha dovuto affrontarle.

Un altro aspetto particolare del suo apostolato per la conversione delle anime è la sollecitudine per i sacerdoti sviati: anche loro sono anime da redimersi nello spirito del “Buon Pastore”. Per loro non solo impiega l’apostolato dell’azione ma soprattutto offre la sofferenza della grave e dolorosa malattia al midollo spinale che la condurrà alla morte a 35 anni.

Beata Maria Droste

La Beata Maria del Divin Cuore ci offre la testimonianza che la sofferenza accettata e vissuta in unione al Signore per essere maggiormente conformi a Lui e per la salvezza delle anime, è fonte di una gioia e di una serenità che, umanamente incomprensibile, esprime la potenza del Risorto nella debolezza del credente. La formazione dei sacerdoti, come per San Giovanni Eudes, fu la sua più assidua preoccupazione e buona parte del suo apostolato fu rivolta a questo scopo quando le si presentava l’occasione negli incontri in parlatorio. Dio solo sa quanto Suor Maria abbia influito sul visconte di Perqueira, fondatore del Pontificio Seminario portoghese di Roma.

LA CONSACRAZIONE DEL GENERE UNANO AL SACRO CUORE

La Beata Maria del Divin Cuore con la sua vita tutta centrata su Gesù e sull’amore al suo Cuore, si è resa strumento di Dio e vera evangelizzatrice, modello per tutti di un impegno radicale a Cristo e alla sua Chiesa. Ha vissuto queste due passioni: Gesù e i poveri, soprattutto le ragazze per le quali ha lavorato così duramente, con dedizione totale, appassionata dal desiderio di amare di più e meglio.

La missione straordinaria della sua vita è comunque l’appello rivolto a Papa Leone XIII di consacrare il genere umano al Sacro Cuore come chiesto dal Signore Gesù nei suoi colloqui interiori. Dopo numerosi confronti con il suo Direttore spirituale, detta una prima missiva al Papa nel giugno 1898 e ne scrive un’altra di proprio pugno nel gennaio 1899. Leone XIII nell’enciclica «Annum Sacrum», con la quale annunciava il Giubileo del 1900, fissa anche l’atto di consacrazione a domenica 11 giugno 1899, a ridosso della solennità del Sacro Cuore, preceduto da un solenne triduo di preghiera. Nel corso di un’udienza privata, avvenuta nell’aprile precedente Leone XIII dichiarava al vescovo di Liegi, di stare per compiere il più grande atto del suo Pontificato.

Suor Maria, ormai ridotta agli estremi (aveva ricevuto più volte l’Unzione e il Viatico), apprende la notizia dai giornali e raccomanda di curare in modo particolare le celebrazioni prescritte. Venerdì 8 giugno 1899, dopo aver ricevuto due copie dell’enciclica, mandate dal Papa in persona mediante il Nunzio apostolico in Portogallo, muore alle tre del pomeriggio mentre le suore stanno per iniziare il triduo con la celebrazione dei Primi Vespri del Sacro Cuore.

La Beata Droste insiste nella natura del culto al Sacro Cuore: riguarda l’Umanità intera di Gesù realmente presente nel Sacramento dell’Eucarestia che deve diventare progressivamente il centro della nostra vita: la partecipazione al Sacrificio Eucaristico esige la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù.

Non potrei mai separare la devozione al Cuore di Gesù dalla devozione al Santissimo Sacramento; e non sarò mai in grado di spiegare come e quanto il Sacro Cuore di Gesù si è degnato di favorirmi nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia. Il Santissimo Sacramento è sempre stato un paradiso per me.

Beata Maria del Divin Cuore